Questogiornale fa ormai fatica a rimanere indipendente, è evidente. Abbiamo quindi deciso a malincuore di accettare le pressanti proposte che ci hanno assillato sin dall’inizio ma che severamente rifiutavamo dicendo: ‘Non ci avrete mai!’ Ecco che le cose sono cambiate, questo non significa che ci stiamo aprendo al putiferio dell’orgia mediatica ma che selezioneremo chirurgicamente gli enti promozionali di maggior lustro e spessore. Può essere vista come una vittoria dopotutto, qualcosa che giurammo di non fare ma che con la maturità e l’esperienza ci siamo resi conto essere una scelta consapevole e adulta.
Questogiornale
I’m loving it
Una collaborazione con il gigante della ristorazione McDonald che commenta:
Un’opportunità per entrambe le parti, noi dei burgers ci dimentichiamo quanto sia importante la disinformazione, e questogiornale è uno dei suoi promotori più emergenti. La nostra equipe l’ha identificato qualche giorno fa nella sua perenne navigazione nel World Wide Web: spesso peschiamo solo pesci marci o squali controproducenti ma questo capimmo subito che era qualcosa di diverso… Il crawler di Freddy l’ha trovato mentre rovistava in qualche isola d’immondizia nell’oceano aws (Amazon Web Services). Si è precipitato subito da me e ancora palpitante e sudante mi dice con frasi sconnesse che ha visto qualcosa, qualcosa che brilla come i pesci con la lampadina in fondo ai mari. Quella cosa era Questogiornale: ho contattato subito lo staff che ci ha risposto solo oggi (a quanto pare è gestito su base volontaria che usa il proprio tempo senza generare alcun profitto). Che momenti, che momenti! Gli raccontai che era un attimo: il materiale c’era, l’affluenza sarebbe venuta… Bastava mettere un po’ di umami qua e là e vedrai che si sarebbe sentito il tiepido odore di fritto a chilometri di cavi ethernet da quel sito. Ed eccoci quà: collaboratori, amici e compagni di burle.
Quindi: Non sapete cosa fare in questo mese di agosto molto caldo e molto noioso? Non sapete cosa leggere che non vi appassioni ma che vi sazi? Qualcosa che vi lascia dei sensi di colpa ma che siete comunque sicuri di rifare? Volete un cioccolatino o una sigaretta a metà giornata? Siete nel posto giusto, condividete Questogiornale con amici, nemici e parenti che c’è posto per tutti quanti su questa barca che affonda verso mari più profondi, più salati, più McChicken.
Un post che parla di evoluzione, quella biologica e naturale che va avanti da milioni di anni. Solitamente la associamo alla vita, all’uomo, al perfezionamento delle strutture biologiche che hanno combattuto la morte termica e si sono rese più ordinate, coordinate, intelligenti, coscienti. Ebbene, è questogiornale ordinato? Coordinato? Cosciente? Intelligente!? E’ questogiornale evolutivamente decente? E’ con o contro di noi?
Tutte domande lecite, che urgono risposta. In questo post vi verrà data. Ma non potrete saltare alla fine e leggerla nelle frasi in grassetto, come si fa negli inutili sproloqui che circondano qualunque tutorial che si rispetti, qui la risposta è diluita in ogni singola parola, in ogni singolo carattere e spaziatura: solo la lettura integrale che innumerevoli volte ci siamo sentiti consigliare dalle innumerevoli professoresse di italiano dei piccoli e grandi istituti potrà portare al distillato finale, la grappa delle grappe, fatta da innumerevoli acini singolarmente innocui e addirittura dolci. Quindi sarà bene leggere, rileggere, spremere e stirare queste parole fino a che non se ne assaporerà l’inebriante vapore.
L’evoluzione nella concezione classica agisce per mutazioni randomiche e consolidamenti di queste dettati dall’ambiente. L’ambiente più pericoloso è molto spesso costituito da altri esseri viventi soggetti allo stesso processo. Ma cosa muta? Non di certo il vizio, il lupo perde il pelo ma non il vizio, quindi quello non muta. Infatti se c’è una cosa che ho capito in questi tre anni a Bologna è che la nicotina è essenziale alla sopravvivenza, chi prova a pensare un futuro diverso soccombe, si prova a stare in apnea per un po’ ma mica spuntano le branchie signori, ormai l’abbiamo scelto il nostro ossigeno. Ma tutti sanno che è il genoma a cambiare! E cos’altro potrebbe farlo? Un piccolo codice a barre che abbiamo stampato su ogni piccolo pezzo di noi (no non sui piercing e PC, carte di credito ecc. su quelli ci sono altri codici: dress codes, cryptographic codes, serial codes. Questi mutano e fanno parte di noi, poi li tramandiamo come eredità privata, è un diritto, ma se li tritiamo in tanti piccoli pezzettini non c’è scritto il nostro nome su ognuno di essi, forse è questo che rende distinta la vita dai suoi prodotti artificiali:
“Nature uses only the longest threads to weave her patterns, so that each small piece of her fabric reveals the organization of the entire tapestry”
– Richard P. Feynman
Tanto per citare qualcuno a caso. Anche nella pallina di fumo venduta alla stazione di Roma Termini è presente tutta l’essenza della vita e qui non c’è nulla di figurato (per citare una barzelletta nota).
Ma procediamo scientificamente: ipotesi, protesi. – Anonimo compagno.
La nostra conformazione fisica è dettata da questo genoma, le nostre possibilità di azione immediate (camminare, gridare ecc.) sono tutte scritte lì, cioè, ci sono le istruzioni ma poi a voglia a costruire quel meccano enorme. E’ facile perdersi ma la fisica e il tempo fanno il resto. Mentre scrivevo questo mi sono chiesto quanto occupasse il DNA umano, ho pensato: vedrai che sarà una manciata di megabyte (no non sono stato così preciso con la stima in realtà), ed ho cercato in internet per confermare il notevole fatto che si possa zippare l’uomo in un floppy disk, poi vero che per l’estrazione ci vuole tanto coraggio e determinazione che coinvolgono un ovulo, una santa, 9 mesi di supplizi e tanti anni di pasta al pesto. Quello che ho trovato è stato che ci vogliono 40MegaByte (o qualche GigaByte se comprendiamo altre informazioni che sembrerebbero necessarie, da fonti attendibilissime) circa ma tutto questo cade in totale ombra di fronte alla saggezza che nel 2005 internet offriva su
dove qualcuno mi precedette con la domanda:
Notate l’ora, uno si svegliava la mattina e… Una cazzata voi direte, tipo quelle che sto scrivendo io, ma inspiegabilmente dopo 30 minuti ecco la risposta puntuale, (alle 9:09), che evidenzia alcuni dettagli e che fa intendere una leggera complessità che esula dal messaggio di risposta ma che si intende, se richiesto verrà subito fornito.
Ecco che l’idea viene svelata
Poi arriva il guastafeste
Ed ecco che salta fuori Einstein, ma perché salta fuori sempre, stavo per cercare un’altro forum che rispondesse a questa domanda ma mi sono trattenuto un attimo per proseguire un poco ed ecco che si comincia con le ipotesi: credo che, probabilmente…
Notate che è stato bannato. Dopo colazione torna Banus con una risposta che riporta sulla serietà la conversazione: Maxwell e Mach, e Poincarè che era arrivato quasi alla relatività ristretta. Dei grandi, non c’è che dire.
Ed ecco che entra a gamba tesa il burlone di Sesto, dovete leggerla con le c aspirate per l’esperienza completa
Poi il tutto scivola nella degenerazione trollistica con una domanda fuori contesto e apparentemente innocua
Con una risposta del povero Swisstorm bannato al senior member
Chissà se è stato quel messaggio a far traboccare quel famoso vaso che gli costò il ban
Ovviamente Banus fornisce un link con le info necessarie sulla conservazione delle cervella einsteiniane ma si conclude in bellezza con un bel bilancio pragmaticamente economico
Lorekon che se avesse la “grana” se la spasserebbe alle Maldive invece che scrivere su forum.
Ho lasciato volontariamente quel “Rispondi” inattivo dal 2005, questo perché è tutto qui, non c’è nulla da aggiungere, ci siamo infilati in un vicolo cieco?
L’idea potrebbe sembrare azzardata, senza senso, qualcuno potrebbe addirittura dire sottovoce che ci sono altri problemi a questo mondo e che investire in una tal follia fantascientifica sia da criminali, costoro pensano che i problemi siano quaggiù e non lassù. Ma a Bologna d’estate tutti si allineano verso il cielo e sognano un America che li porti lì, su Marte, con i suoi mari ghiacciati di CO2, lontano da sto cazzo di sole che ci ha stufato, che si spenga. Il ricordo della città rossa va svanendo per lasciare spazio a sogni di suoli rossi e gelidi. Gli studenti poi, d’inverno occupano e si agitano, si oppongono alle ingiustizie terrene che dilagano in ogni dove, ma d’estate è un’altra storia: Trump e l’America, Musk e la Space X, diventano le uniche speranze, gli unici fari in questo bagno di sudore: Marte, è li che vogliamo andare, con le nostre biciclette rotte e le canne in bocca svolazzeremo su razzi firmati USA che andranno a schiantarsi sul suolo invivibile ma freddo di Marte. Cos’è lo spegnimento se non il salato vagare nel refrigerato mare? Cos’è l’estinzione se non il freddo principio del rancore? Cos’è l’America se non il sogno? Cos’è Bologna se non il torrido incubo del defunto punk? A voi la sentenza compagni!
-Ne che hai in canna? -Niente di buono… Dalle tubature comincia ad avvicinarsi il brontolio sordo della ferramenta malandata che compone la logistica notiziaria del Naturalis. Un tintinnio più acuto e… -Feeermo lì! Newton acchiappa al volo il messaggio tubato da chissà dove, scotta, lo fa saltellare tra una mano e l’altra, prova ad aprilo ma si brucia, manco gli studenti fuori dalle pizze a tre soldi azzannano il pezzo bollente così in fretta che immancabilmente il palato si corrode sotto le fiamme dello acido pomodorinico e il nitrato mozzarelloso, più arte pirotecnica che culinaria… la fame è tanta e la voglia di leggere il nuovo messaggio pure. -Notizie importanti suppongo, con serissimo sguardo si avvicina a vedere. -Sicuro, sussurra Newton, ha l’aria di chi queste cose le capisce al volo, la gravità delle cose si intende. Bisogna forse qui dare qualche riferimento al lettore, le vaporose circostanze sono quelle ben note degli albori del giornale Naturalis, fondato da Newton dopo il fallimento avuto con il coraggioso Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica, non so se ve lo ricordate… Pensava che mettendo quattro parole importanti di fila potesse far diventare quattro volte più importante il contenuto, ma come tutti sappiamo si sbagliata, è oggi ben noto ad ogni giovane economista che si rispetti (e aggiungerei l’unico) che l’unica parola che funziona come copertina è Naturalis, che di filosofia, principi e logica non ce n’è facciamo un bel niente. Ebbene anche Newton si risolse (non era poi del tutto uno scemo) a lasciare il vecchio progetto per uno nuovo che vedeva solo Naturalis come brand. -Dovevamo chiamarlo Green e basta Ne… soleva dire sempre l’amico ma Newton credeva nella potenza riqualificatrice del latinorum e optò fermamente per Naturalis, nessuna storia. Ora è un momento importante perché finalmente qualcuno sembra essersi interessato alla bolla speculativa, stiamo a vedere: -Eddai si sarà freddato sto minchia di cilindretto Ne, aprilo! E giù un’altra scottata, doppia dose di palato bruciato, quello che si meritano quelli che prendono due pizze a tre soldi che diventano sei e non sembrano così pochi che poi se le metti una sopra l’altra finisce che ti accorci che alla fine è come una normale e quindi beccati la doppia scottatura e vai a sfatare i miti a qualcun altro (ovviamente questa è una cazzata, le pizze a tre soldi sono PERFETTE, è solo per vedere se siete attenti). – Oh Albert vaffanculo! guarda qui che ustione, porcaccia la mmm… Eh sì farà forse ridere ma l’altro mattacchione qui presente è proprio Albert Einstein, omonimo di quell’ Albert Einstein, il grande fisico, che buffa coincidenza. Il nostro Albert, diciamo Albert1 non è che fosse poi così da meno di Albert, diciamo Albert2 (ai fini di questa storia è più importante il primo, non averne a male Albert2), parlava con persone del calibro di Newton dopotutto: -Ao Ne, che sei un pirla? Poggialo e aspetta che il secondo principio faccia il suo corso: i soldi non vanno mai dai ricchi ai poveri… Ah no com’era -Quello è della finanza scemo! -Ah già, a noi serve quello della termodinamica: il calore fluisce liberamente dai corpi caldi a quelli freddi e mai il contrario. -A meno che non si faccia del lavoro esterno, Albert sii preciso! -Sì ma di lavoro non mi pare che ne vogliamo fare poi tanto… In realtà la mia formulazione preferita è che le macchine termiche non possono avere un rendimento del 100%, con questa giustifico tutti i miei ritardi e mancanze, pensa ho pure stampato dei cartoncini per velocizzare il processo di comunicare la mia inefficienza, pensa un po’, ogni tanto penso che se non posso avere un rendimento del 100% avrò il 90%… -Eh bravo bravo, a sparare minchiate sicuro consumi poco, dai oh ora tocca aprirlo sto affare. Newton torna serio, apre il cilindretto come si apre una 66 con l’accendino, eh sì, fumava pure lui, Camel. Il tappo salta con facilità, entrambi fissano il moto rimbalzante e tintinnante che finisce in una grata li vicino. -Per mille equazioni! e ora come lo chiudiamo Ne? -Penso che sarà l’ultimo dei nostri problemi Al, qui bisogna chiedersi che ne sarà di noi una volta letta questa notizia, questa novità, questo messaggio dal futuro! Capisci Al !? Che senso ha la vita? Il Cosmo? E tutto il resto? Tutto il resto!? -E io che ne so… -Appunto! Nessuno lo sa, ma qui, qui su questo pezzo di carta è inciso il nostro destino, giunto dalle stelle più lontane per poter essere trascritto sul nostro Naturalis, capisci Al? E’ l’epifania della nostra creazione! -Leggi forte miraccomando allora che voglio sentire subito anch’io che poi tu magari poi non mi dici neanche tutto, magari c’è anche qualche trafiletto che parla di me… -Certo! Allora: “Gentile Sig. Newton, coproprietario di Naturalis…
…Con la presente desidero ricordarLe che, a tutt’oggi…” ma che dimine… -vai avanti Ne! Che ti Fermi? -E’ che l’impaginazione mi pare familiare… prosegue: “…a tutt’oggi risulta insoluto il canone di locazione relativo al mese di aprile 2025 per un importo di € 5000,00,” Coooosa!? “…in violazione del contratto di locazione (art. 5) relativo all’immobile sito in Bolo alla Via Carracci 200.” Fulmini e saette, Newton sta per esplodere. -Dai Ne ormai finiscila và, almeno capiamo se è a Mario che doppiamo pagare o a Gianfranco…
“La invito pertanto a regolarizzare la sua posizione contrattuale effettuando il pagamento del canone locativo entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione della presente, tramite bonifico sul seguente conto corrente:
Poste Italiane Spa Codice IBAN: IT60X0542811101000000123456 Intestatario: Mario Rossi
In mancanza di un tempestivo riscontro, sarò costretto ad avviare le procedure legali necessarie per il recupero delle somme dovute, con conseguente aggravio di oneri e responsabilità a suo carico.
Confido nella sua collaborazione per risolvere bonariamente questa situazione.
Distinti saluti,
Milano, 26 maggio 2025 Il Destino
-Beh vedi che alla fine erano le stelle a mandarlo, l’ho sempre detto io: tira la tenda e lasciale fuori quelle cattivone, che qui è meglio accendere la stufa che il secondo principio continua a macinare…
E’ cominciato con il caldo atroce il cinema all’aperto sulla grande piazza, noi ormai la vediamo così poco che l’occasione è sempre piacevole. Mega chiesa, mega castello, spazio ampio a differenza dei soliti angusti portici, che ci schiacciano e ci fanno stare in piedi sostenendoci su ambo i lati. Gli studenti barcollano in piazza, i piedi nudi friggono sull’enorme piano cottura, non ci sono bagni, non ci sono birre, non ci sono portici: un dramma che ci rende tutti momentaneamente felici. Arriviamo un’ora prima, per godercela, ma soprattutto per poter prendere una sedia. Scopriamo subito che ci sono stati aggiornamenti, cosa sarà? L’aria è frizzante, vogliamo scoprire le novità, dopotutto è da un anno che non vediamo sta piazza. La novità più evidente è che metà piazza è stata centellinata, messa in affitto ai paganti prenotati. Beh ma infatti che senso ha arrivare 1.5 ore prima? Il caldo, il rumore, la noia. Per fortuna il comune si è reso conto che necessitavamo di questi posti riservati, ora basta farsi quel badge di compagno della cineteca e potrete fruire del film e basta, senza birra e senza sigarette, senza rotturedipalle. Io ci sto pensando, non so voi, il prezzo per non studenti e non residenti ma comunque abitanti è di 100 bombe, che se avete idea di passare l’intera estate davanti al megaschermo è un affare. Per me passerei anche l’inverno se potessi fare un unico badge da 200, forse l’anno prossimo…
Si comincia! Hanno spento le luci, dei netturbini giustamente se ne sbattono e con il fragore dei cocci rotti ci ricordano che è comunque la piazza di Bolo, mica un teatro. Salgono delle figure sul palco a fare introduzione o cose analoghe, non ci capisco una mazza, mi chiedo addirittura se è fatto per essere capito. La traduzione era invertita, prima italiano poi inglese, sorrido perché mi immagino che nemmeno loro intendano quello che dicono e che per una svista uno dei due sia rimasto indietro di un passo. Questo ha irrimediabilmente sfasato il susseguirsi della traduzione, come quando nei film i sottotitoli non sono sincronizzati, di solito maledici il sito illegale che tutto storto non è capace di fornirti qualcosa di perfetto cazzo, qui semplicemente sorridi, tanto sai che almeno non dovrebbe bloccarsi.
Sale il regista: baci e abbracci, felicitazioni e applausi, attacca con qualche battuta, ora qualcosa capisco. Non vi parlo del film che m’è passata la voglia, in questo bagno di sudore di questo giovedì mattina dico solo che ci riandrei, gran bel film, strano e con tutti i marchingegni dell’estetica futuristica ma solo nella complessità dei cavi e delle macchine da scrivere, nella burocrazia ecc., un passato ingigantito e gonfiato che però ben conosciamo anche se giovanotti di un’altra generazione.
Ieri si è svolta la partita per la Coppa. Un insaccato di ragazzi e ragazze, la Coppa proiettata in megaschermo in tutta BO, tutti che finiscono per guardare la nuca di quello davanti e reagire alla sua reazione.
"Mi voglio (o devo? chi se lo ricorda) limonare Monica"
"Ho sentito che prima aveva l'alito di fumo..."
"Ah vabbè, ohi mi avvisi vero se il mio fiato però puzza di fumo? E' perchè non posso sentire il mio e accorgermi"
"Basta che metti la mano davanti e senti"
Questo e molto altro viene offerto dal paesaggio sonoro del megaschermo, ogni tanto si intravede un muscolo teso, qualche avanzamento, qualche smorfia. Quelli più basserelli addiritturano si voltano di spalle per parlare meglio, si fa salottino, lonatno lo schermo continua a mostrare i gesti atrìletici dei noistri guerrieri.
I 90 minuti d’odio di cui avevamo bisogno, non è un vero e proprio odio in relatà per la maggiorparte di noi, è solo un imitazione, ma che comunque in parte funziona:
“Sceeeeemo! Sceeemo!”
Frase spesso usata per inveire contro lo schermo, funziona sempre. Il personaggio proiettato è effettivamente uno scemo.
Evviva. Il Bolo ha vinto. Non ci cambierà un cazzo di niente a noi meri domicidiati, ma vorrei scoprire che cambia ai residenti, forse qualche schedina vinta, non saprei.
Fatto sta che il BOLO ha VINTO e noi siamo contenti. Via verso piazza maggiore!
Quello più contento è il tizio che in 8 agosto si è trascinato kili di scatoloni con sciarpe rossoblu. Lui ha veramente vinto, mica aveva le sciarpe rossonero, mica aveva il biglietto del treno per Milano, quando le avrebbe vendute quelle pezze da cucina? Jackpot 777
Manco stava esultando, probabilmente si stava asciugando il sudore freddo.
Beep Bop! Beeeeeeeep!
Beep Beep!
Diocane vai piano!
Birra in lattina, stesso gusto, stesso amaro, stesso prezzo basso e caro, e poi via sui copertoni sgonfi su Rizzoli, Ugo Bassi, Lame
Un gran bel programma, curva d’apprendimento piatta, tutto quello che sai fare nei primi 5 min basta per il 99% delle stronzate che puoi fare. Soprattutto i rendering 3D sono formidabili, immagino utilizzi sensati ma quello qui sotto non mi pare. Doppio rendering 3D, perchè sì quelle scritte illeggibili le si ottiene da un cubo al quale si richiede di diventare cubo di nuovo: magia.