
I don’t need sex because UNIBO fucks me everyday
- July 3rd, 2025
- Posted in General
- No Comments
è tornato a vivere questo ma era morto davvero, senti che puzzo oh
-Ne che hai in canna?
-Niente di buono…
Dalle tubature comincia ad avvicinarsi il brontolio sordo della ferramenta malandata che compone la logistica notiziaria del Naturalis. Un tintinnio più acuto e…
-Feeermo lì!
Newton acchiappa al volo il messaggio tubato da chissà dove, scotta, lo fa saltellare tra una mano e l’altra, prova ad aprilo ma si brucia, manco gli studenti fuori dalle pizze a tre soldi azzannano il pezzo bollente così in fretta che immancabilmente il palato si corrode sotto le fiamme dello acido pomodorinico e il nitrato mozzarelloso, più arte pirotecnica che culinaria… la fame è tanta e la voglia di leggere il nuovo messaggio pure.
-Notizie importanti suppongo, con serissimo sguardo si avvicina a vedere.
-Sicuro, sussurra Newton, ha l’aria di chi queste cose le capisce al volo, la gravità delle cose si intende.
Bisogna forse qui dare qualche riferimento al lettore, le vaporose circostanze sono quelle ben note degli albori del giornale Naturalis, fondato da Newton dopo il fallimento avuto con il coraggioso Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica, non so se ve lo ricordate… Pensava che mettendo quattro parole importanti di fila potesse far diventare quattro volte più importante il contenuto, ma come tutti sappiamo si sbagliata, è oggi ben noto ad ogni giovane economista che si rispetti (e aggiungerei l’unico) che l’unica parola che funziona come copertina è Naturalis, che di filosofia, principi e logica non ce n’è facciamo un bel niente. Ebbene anche Newton si risolse (non era poi del tutto uno scemo) a lasciare il vecchio progetto per uno nuovo che vedeva solo Naturalis come brand.
-Dovevamo chiamarlo Green e basta Ne… soleva dire sempre l’amico ma Newton credeva nella potenza riqualificatrice del latinorum e optò fermamente per Naturalis, nessuna storia.
Ora è un momento importante perché finalmente qualcuno sembra essersi interessato alla bolla speculativa, stiamo a vedere:
-Eddai si sarà freddato sto minchia di cilindretto Ne, aprilo! E giù un’altra scottata, doppia dose di palato bruciato, quello che si meritano quelli che prendono due pizze a tre soldi che diventano sei e non sembrano così pochi che poi se le metti una sopra l’altra finisce che ti accorci che alla fine è come una normale e quindi beccati la doppia scottatura e vai a sfatare i miti a qualcun altro (ovviamente questa è una cazzata, le pizze a tre soldi sono PERFETTE, è solo per vedere se siete attenti).
– Oh Albert vaffanculo! guarda qui che ustione, porcaccia la mmm…
Eh sì farà forse ridere ma l’altro mattacchione qui presente è proprio Albert Einstein, omonimo di quell’ Albert Einstein, il grande fisico, che buffa coincidenza. Il nostro Albert, diciamo Albert1 non è che fosse poi così da meno di Albert, diciamo Albert2 (ai fini di questa storia è più importante il primo, non averne a male Albert2), parlava con persone del calibro di Newton dopotutto:
-Ao Ne, che sei un pirla? Poggialo e aspetta che il secondo principio faccia il suo corso: i soldi non vanno mai dai ricchi ai poveri… Ah no com’era
-Quello è della finanza scemo!
-Ah già, a noi serve quello della termodinamica: il calore fluisce liberamente dai corpi caldi a quelli freddi e mai il contrario.
-A meno che non si faccia del lavoro esterno, Albert sii preciso!
-Sì ma di lavoro non mi pare che ne vogliamo fare poi tanto… In realtà la mia formulazione preferita è che le macchine termiche non possono avere un rendimento del 100%, con questa giustifico tutti i miei ritardi e mancanze, pensa ho pure stampato dei cartoncini per velocizzare il processo di comunicare la mia inefficienza, pensa un po’, ogni tanto penso che se non posso avere un rendimento del 100% avrò il 90%…
-Eh bravo bravo, a sparare minchiate sicuro consumi poco, dai oh ora tocca aprirlo sto affare.
Newton torna serio, apre il cilindretto come si apre una 66 con l’accendino, eh sì, fumava pure lui, Camel.
Il tappo salta con facilità, entrambi fissano il moto rimbalzante e tintinnante che finisce in una grata li vicino.
-Per mille equazioni! e ora come lo chiudiamo Ne?
-Penso che sarà l’ultimo dei nostri problemi Al, qui bisogna chiedersi che ne sarà di noi una volta letta questa notizia, questa novità, questo messaggio dal futuro! Capisci Al !? Che senso ha la vita? Il Cosmo? E tutto il resto? Tutto il resto!?
-E io che ne so…
-Appunto! Nessuno lo sa, ma qui, qui su questo pezzo di carta è inciso il nostro destino, giunto dalle stelle più lontane per poter essere trascritto sul nostro Naturalis, capisci Al? E’ l’epifania della nostra creazione!
-Leggi forte miraccomando allora che voglio sentire subito anch’io che poi tu magari poi non mi dici neanche tutto, magari c’è anche qualche trafiletto che parla di me…
-Certo! Allora:
“Gentile Sig. Newton, coproprietario di Naturalis…
…Con la presente desidero ricordarLe che, a tutt’oggi…” ma che dimine…
-vai avanti Ne! Che ti Fermi?
-E’ che l’impaginazione mi pare familiare… prosegue:
“…a tutt’oggi risulta insoluto il canone di locazione relativo al mese di aprile 2025 per un importo di € 5000,00,” Coooosa!? “…in violazione del contratto di locazione (art. 5) relativo all’immobile sito in Bolo alla Via Carracci 200.”
Fulmini e saette, Newton sta per esplodere.
-Dai Ne ormai finiscila và, almeno capiamo se è a Mario che doppiamo pagare o a Gianfranco…
“La invito pertanto a regolarizzare la sua posizione contrattuale effettuando il pagamento del canone locativo entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione della presente, tramite bonifico sul seguente conto corrente:
Poste Italiane Spa
Codice IBAN: IT60X0542811101000000123456
Intestatario: Mario Rossi
In mancanza di un tempestivo riscontro, sarò costretto ad avviare le procedure legali necessarie per il recupero delle somme dovute, con conseguente aggravio di oneri e responsabilità a suo carico.
Confido nella sua collaborazione per risolvere bonariamente questa situazione.
Distinti saluti,
Milano, 26 maggio 2025
Il Destino
-Beh vedi che alla fine erano le stelle a mandarlo, l’ho sempre detto io: tira la tenda e lasciale fuori quelle cattivone, che qui è meglio accendere la stufa che il secondo principio continua a macinare…
Di Mattia Rella
E’ cominciato con il caldo atroce il cinema all’aperto sulla grande piazza, noi ormai la vediamo così poco che l’occasione è sempre piacevole. Mega chiesa, mega castello, spazio ampio a differenza dei soliti angusti portici, che ci schiacciano e ci fanno stare in piedi sostenendoci su ambo i lati.
Gli studenti barcollano in piazza, i piedi nudi friggono sull’enorme piano cottura, non ci sono bagni, non ci sono birre, non ci sono portici: un dramma che ci rende tutti momentaneamente felici.
Arriviamo un’ora prima, per godercela, ma soprattutto per poter prendere una sedia. Scopriamo subito che ci sono stati aggiornamenti, cosa sarà? L’aria è frizzante, vogliamo scoprire le novità, dopotutto è da un anno che non vediamo sta piazza. La novità più evidente è che metà piazza è stata centellinata, messa in affitto ai paganti prenotati.
Beh ma infatti che senso ha arrivare 1.5 ore prima? Il caldo, il rumore, la noia. Per fortuna il comune si è reso conto che necessitavamo di questi posti riservati, ora basta farsi quel badge di compagno della cineteca e potrete fruire del film e basta, senza birra e senza sigarette, senza rotturedipalle. Io ci sto pensando, non so voi, il prezzo per non studenti e non residenti ma comunque abitanti è di 100 bombe, che se avete idea di passare l’intera estate davanti al megaschermo è un affare. Per me passerei anche l’inverno se potessi fare un unico badge da 200, forse l’anno prossimo…
Si comincia! Hanno spento le luci, dei netturbini giustamente se ne sbattono e con il fragore dei cocci rotti ci ricordano che è comunque la piazza di Bolo, mica un teatro. Salgono delle figure sul palco a fare introduzione o cose analoghe, non ci capisco una mazza, mi chiedo addirittura se è fatto per essere capito. La traduzione era invertita, prima italiano poi inglese, sorrido perché mi immagino che nemmeno loro intendano quello che dicono e che per una svista uno dei due sia rimasto indietro di un passo. Questo ha irrimediabilmente sfasato il susseguirsi della traduzione, come quando nei film i sottotitoli non sono sincronizzati, di solito maledici il sito illegale che tutto storto non è capace di fornirti qualcosa di perfetto cazzo, qui semplicemente sorridi, tanto sai che almeno non dovrebbe bloccarsi.
Sale il regista: baci e abbracci, felicitazioni e applausi, attacca con qualche battuta, ora qualcosa capisco.
Non vi parlo del film che m’è passata la voglia, in questo bagno di sudore di questo giovedì mattina dico solo che ci riandrei, gran bel film, strano e con tutti i marchingegni dell’estetica futuristica ma solo nella complessità dei cavi e delle macchine da scrivere, nella burocrazia ecc., un passato ingigantito e gonfiato che però ben conosciamo anche se giovanotti di un’altra generazione.
Di Mattia Rella
Ieri si è svolta la partita per la Coppa. Un insaccato di ragazzi e ragazze, la Coppa proiettata in megaschermo in tutta BO, tutti che finiscono per guardare la nuca di quello davanti e reagire alla sua reazione.
"Mi voglio (o devo? chi se lo ricorda) limonare Monica"
"Ho sentito che prima aveva l'alito di fumo..."
"Ah vabbè, ohi mi avvisi vero se il mio fiato però puzza di fumo? E' perchè non posso sentire il mio e accorgermi"
"Basta che metti la mano davanti e senti"
Questo e molto altro viene offerto dal paesaggio sonoro del megaschermo, ogni tanto si intravede un muscolo teso, qualche avanzamento, qualche smorfia. Quelli più basserelli addiritturano si voltano di spalle per parlare meglio, si fa salottino, lonatno lo schermo continua a mostrare i gesti atrìletici dei noistri guerrieri.
I 90 minuti d’odio di cui avevamo bisogno, non è un vero e proprio odio in relatà per la maggiorparte di noi, è solo un imitazione, ma che comunque in parte funziona:
“Sceeeeemo! Sceeemo!”
Frase spesso usata per inveire contro lo schermo, funziona sempre. Il personaggio proiettato è effettivamente uno scemo.
Evviva. Il Bolo ha vinto. Non ci cambierà un cazzo di niente a noi meri domicidiati, ma vorrei scoprire che cambia ai residenti, forse qualche schedina vinta, non saprei.
Fatto sta che il BOLO ha VINTO e noi siamo contenti. Via verso piazza maggiore!
Fumo fumogeni, Peroni, Hashish, Mercedes, Ducati, 500 FIAT, vaiaivaivai beeep beeep bip beeep.
Quello più contento è il tizio che in 8 agosto si è trascinato kili di scatoloni con sciarpe rossoblu. Lui ha veramente vinto, mica aveva le sciarpe rossonero, mica aveva il biglietto del treno per Milano, quando le avrebbe vendute quelle pezze da cucina?
Jackpot 777
Manco stava esultando, probabilmente si stava asciugando il sudore freddo.
Beep Bop! Beeeeeeeep!
Beep Beep!
Diocane vai piano!
Birra in lattina, stesso gusto, stesso amaro, stesso prezzo basso e caro, e poi via sui copertoni sgonfi su Rizzoli, Ugo Bassi, Lame
Beep! Bep! Biiiiip!
Alè, forza Bologna mi dico.
Un gran bel programma, curva d’apprendimento piatta, tutto quello che sai fare nei primi 5 min basta per il 99% delle stronzate che puoi fare.
Soprattutto i rendering 3D sono formidabili, immagino utilizzi sensati ma quello qui sotto non mi pare. Doppio rendering 3D, perchè sì quelle scritte illeggibili le si ottiene da un cubo al quale si richiede di diventare cubo di nuovo: magia.
Tutto sommato non lo consiglio.
non commentate sta roba.