-Ne che hai in canna?
-Niente di buono…
Dalle tubature comincia ad avvicinarsi il brontolio sordo della ferramenta malandata che compone la logistica notiziaria del Naturalis. Un tintinnio più acuto e…
-Feeermo lì!
Newton acchiappa al volo il messaggio tubato da chissà dove, scotta, lo fa saltellare tra una mano e l’altra, prova ad aprilo ma si brucia, manco gli studenti fuori dalle pizze a tre soldi azzannano il pezzo bollente così in fretta che immancabilmente il palato si corrode sotto le fiamme dello acido pomodorinico e il nitrato mozzarelloso, più arte pirotecnica che culinaria… la fame è tanta e la voglia di leggere il nuovo messaggio pure.
-Notizie importanti suppongo, con serissimo sguardo si avvicina a vedere.
-Sicuro, sussurra Newton, ha l’aria di chi queste cose le capisce al volo, la gravità delle cose si intende.
Bisogna forse qui dare qualche riferimento al lettore, le vaporose circostanze sono quelle ben note degli albori del giornale Naturalis, fondato da Newton dopo il fallimento avuto con il coraggioso Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica, non so se ve lo ricordate… Pensava che mettendo quattro parole importanti di fila potesse far diventare quattro volte più importante il contenuto, ma come tutti sappiamo si sbagliata, è oggi ben noto ad ogni giovane economista che si rispetti (e aggiungerei l’unico) che l’unica parola che funziona come copertina è Naturalis, che di filosofia, principi e logica non ce n’è facciamo un bel niente. Ebbene anche Newton si risolse (non era poi del tutto uno scemo) a lasciare il vecchio progetto per uno nuovo che vedeva solo Naturalis come brand.
-Dovevamo chiamarlo Green e basta Ne… soleva dire sempre l’amico ma Newton credeva nella potenza riqualificatrice del latinorum e optò fermamente per Naturalis, nessuna storia.
Ora è un momento importante perché finalmente qualcuno sembra essersi interessato alla bolla speculativa, stiamo a vedere:
-Eddai si sarà freddato sto minchia di cilindretto Ne, aprilo! E giù un’altra scottata, doppia dose di palato bruciato, quello che si meritano quelli che prendono due pizze a tre soldi che diventano sei e non sembrano così pochi che poi se le metti una sopra l’altra finisce che ti accorci che alla fine è come una normale e quindi beccati la doppia scottatura e vai a sfatare i miti a qualcun altro (ovviamente questa è una cazzata, le pizze a tre soldi sono PERFETTE, è solo per vedere se siete attenti).
– Oh Albert vaffanculo! guarda qui che ustione, porcaccia la mmm…
Eh sì farà forse ridere ma l’altro mattacchione qui presente è proprio Albert Einstein, omonimo di quell’ Albert Einstein, il grande fisico, che buffa coincidenza. Il nostro Albert, diciamo Albert1 non è che fosse poi così da meno di Albert, diciamo Albert2 (ai fini di questa storia è più importante il primo, non averne a male Albert2), parlava con persone del calibro di Newton dopotutto:
-Ao Ne, che sei un pirla? Poggialo e aspetta che il secondo principio faccia il suo corso: i soldi non vanno mai dai ricchi ai poveri… Ah no com’era
-Quello è della finanza scemo!
-Ah già, a noi serve quello della termodinamica: il calore fluisce liberamente dai corpi caldi a quelli freddi e mai il contrario.
-A meno che non si faccia del lavoro esterno, Albert sii preciso!
-Sì ma di lavoro non mi pare che ne vogliamo fare poi tanto… In realtà la mia formulazione preferita è che le macchine termiche non possono avere un rendimento del 100%, con questa giustifico tutti i miei ritardi e mancanze, pensa ho pure stampato dei cartoncini per velocizzare il processo di comunicare la mia inefficienza, pensa un po’, ogni tanto penso che se non posso avere un rendimento del 100% avrò il 90%…
-Eh bravo bravo, a sparare minchiate sicuro consumi poco, dai oh ora tocca aprirlo sto affare.
Newton torna serio, apre il cilindretto come si apre una 66 con l’accendino, eh sì, fumava pure lui, Camel.
Il tappo salta con facilità, entrambi fissano il moto rimbalzante e tintinnante che finisce in una grata li vicino.
-Per mille equazioni! e ora come lo chiudiamo Ne?
-Penso che sarà l’ultimo dei nostri problemi Al, qui bisogna chiedersi che ne sarà di noi una volta letta questa notizia, questa novità, questo messaggio dal futuro! Capisci Al !? Che senso ha la vita? Il Cosmo? E tutto il resto? Tutto il resto!?
-E io che ne so…
-Appunto! Nessuno lo sa, ma qui, qui su questo pezzo di carta è inciso il nostro destino, giunto dalle stelle più lontane per poter essere trascritto sul nostro Naturalis, capisci Al? E’ l’epifania della nostra creazione!
-Leggi forte miraccomando allora che voglio sentire subito anch’io che poi tu magari poi non mi dici neanche tutto, magari c’è anche qualche trafiletto che parla di me…
-Certo! Allora:
“Gentile Sig. Newton, coproprietario di Naturalis…

…Con la presente desidero ricordarLe che, a tutt’oggi…” ma che dimine…
-vai avanti Ne! Che ti Fermi?
-E’ che l’impaginazione mi pare familiare… prosegue:
“…a tutt’oggi risulta insoluto il canone di locazione relativo al mese di aprile 2025 per un importo di € 5000,00,” Coooosa!? “…in violazione del contratto di locazione (art. 5) relativo all’immobile sito in Bolo alla Via Carracci 200.”
Fulmini e saette, Newton sta per esplodere.
-Dai Ne ormai finiscila và, almeno capiamo se è a Mario che doppiamo pagare o a Gianfranco…

“La invito pertanto a regolarizzare la sua posizione contrattuale effettuando il pagamento del canone locativo entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione della presente, tramite bonifico sul seguente conto corrente:

Poste Italiane Spa
Codice IBAN: IT60X0542811101000000123456
Intestatario: Mario Rossi

In mancanza di un tempestivo riscontro, sarò costretto ad avviare le procedure legali necessarie per il recupero delle somme dovute, con conseguente aggravio di oneri e responsabilità a suo carico.

Confido nella sua collaborazione per risolvere bonariamente questa situazione.

Distinti saluti,

Milano, 26 maggio 2025
Il Destino

-Beh vedi che alla fine erano le stelle a mandarlo, l’ho sempre detto io: tira la tenda e lasciale fuori quelle cattivone, che qui è meglio accendere la stufa che il secondo principio continua a macinare…

Naturalis

One Response to “Naturalis”